domenica 29 settembre 2013

cocoon

Penso ai 3 anni passati amando un biondo Giovanni che studiava architettura con cui facevo cose, andavo in viaggio, mi ubriacavo, ma che non mi amava, neanche fisicamente e poi i lunghi anni della droga, la bulimia sessuale, le relazioni sbagliate, come se la mia elaborata introiettata omofobia fosse risolta con le polverine stupefacenti. Reggere l' educazione cattolica dei sensi di colpa, l'omosessualità repressa di mio padre e la frigidità di mia madre il suo maniacale senso di controllo sulle persone che ama ossessivamente non capendo che la libertà data alla persona amata e la più alta forma d'amore.

Vivere di nuovo in famiglia è una possibilità rara di affrancarsi, di tagliare di nuovo vecchie ferite mai rimarginatesi in modo che le cicatrici siano meno evidenti, forse invisibili, se il taglio plastico sarà fatto dolorosamente in profondità.


Lacerare il bozzolo per rinascere.

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